LA VITA CICLICA DI TUTTE LE COSE

Parlare di ciclicità significa parlare di Vita, poiché ogni cosa vivente seguo un ciclo evolutivo, naturale e biologico che ha un inizio e una fine. La ciclicità fa parte delle stagioni, dell’età dell’uomo, del mestruo femminile: possono essere cicliche le tue settimane lavorative, lo è il ritmo del tuo sonno; anche la Storia, si dice, proceda per cicli, ed in questo ripetersi c’è ogni volta un cambiamento, un accrescimento, poiché il movimento ciclico è sì uguale, ma mai identico a se stesso.

La vita moderna fatti di ritmi lunghi e stressanti, condotta in città in cui l’illuminazione artificiale ci porta ad allungare le ore di buio della notte e anche i nostri ritmi di sonno-veglia, ci ha fatto perdere il contatto con quella stagionalità o ciclicità Naturale che conoscevano bene i nostri antenati. Si chiama progresso e ci ha portato tanti vantaggi, eppure riconnettere alla idea e al principio della ciclicità è importante e può rappresentare una risorsa per la nostra vita quotidiana.

Un primo passo è superare l’idea che il tempo scorra solo in un senso cioè dal prima al dopo e solo in una direzione. L’idea lineare del Tempo è completamente scollegata dalle leggi naturali che regolano la realtà nella quale viviamo e dalla quale, in fin dei conti, dipendiamo per la nostra sussistenza. La Vita sembra quindi più una spirale che una linea retta ed i ritmi del nostro stesso corpo lo confermano.

Ciclo Mestruale.
Ciclo Lunare.
Ciclo Stagionale.
Ciclo Giornaliero.
Ciclo del Respiro.
Ciclo Vita-Morte-Vita.

Tutti inter-connessi. Tutti inter-dipendenti. Quando ci accorgiamo che i nostri cicli interiori si specchiano nei cicli esteriori della Terra e della Luna (solo per citare i due più evidenti), ci accorgiamo di essere parte di qualcosa che è ben più grande della nostra persona. E così ci risvegliamo alla necessità di rispettare la Terra e ogni Essere, perché raggiungiamo la consapevolezza profonda che altro non sono che una parte estesa di noi.  

La ciclicità è connessa per le donne al ciclo mestruale, all’alternarsi di fasi riproduttive e non riproduttive, al ritmo vita morte che ogni essere umano ha in sé. Basti pensare che in un individuo adulto ogni giorno muoiono dai 50 ai 100 miliardi di cellule. In un anno la massa delle cellule ricambiate è pari alla massa del corpo stesso. Cambiamo costantemente, ma se a livello biologico ciò accade a prescindere dalla nostra volontà e consapevolezza, ci sono invece dei processi mentali, emotivi, energetici ai quali possiamo prestare attenzione consapevole. 

Siamo entrati nella stagione autunnale, quella che per definizione ci porta a spogliarci del vecchio “fogliame” delle nostre convinzioni e a scendere in profondità nella nostra interiorità e a raccoglierci in noi stessi. Il seme genera nel buio della nuda terra e solo dopo il suo processo di accrescimento diventa piantina e poi albero. Lo stesso vale per l’essere umano e per quelle fasi che possono offrirci lo spunto per indagare dentro di noi, con amore e senza giudizio, alla ricerca della nostra verità profonda per farla germogliare in nuova vitalità e nuovi intenti. Ciò prevede entrare in contatto con le nostre zone di ombre, con le paure e le debolezze, con le convinzioni limitanti, con il sistema familiare, con i “demoni interni”. Persefone, la cui leggenda è legata all’alternarsi delle stagioni, ci offre uno spunto di riflessione in questo senso.

Persefone non è vittima è anzi creatrice attiva della propria realtà. Ella non si ferma alla superficie (il mondo dei vivi), ma decide con fermezza di andare in profondità, di affrontare il buio, anche se questo le creerà sofferenza (la lontananza dalla madre e dai fiori che tanto ama far sbocciare sulla terra). Sa che il suo dovere, per rinascere sempre più forte e rigogliosa, è quello di illuminare e amare le ombre. Persefone ha la sicurezza dell’iniziato, di colui che è pronto al cambiamento, a morire un po’, a lasciar andare ciò che è superfluo per dedicarsi a ciò che invece è più importante: guardare in faccia i “demoni”. La sua discesa nell’Ade è proprio la discesa dell’anima: non distrugge, ma risana. Non affoga nelle tenebre, ma le illumina con la sua sola presenza.

Gli strumenti che possono offrirci sostegno e aiuto in questi processi sono molti, dalle costellazioni familiari al counseling, ma anche il contatto con la Natura è un potente insegnamento che aiuta a ricordare che siamo parte di un UNICO infinito ed eternamente vivo.


Acura di Valeria Lombardo - counselor olistico

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