Continuiamo a parlare di
stress. Oggi cercherò di descrivere quello che normalmente definiamo come
stress da un punto di vista che potrebbe
renderlo qualcosa di molto positivo.
Vediamo come.
Partiamo Intanto dall'assunto,
valido in tutti gli ambiti e le discipline del benessere, che lo stress è una risposta del nostro
organismo agli stimoli che possono essere esterni ( eventi, relazioni etc.) ma
soprattutto interni dovuti a schemi di pensiero, percezioni e risposte adattive
in base ai contesti familiari, sociali, culturali. In funzione quindi di
molteplici fattori possiamo affermare che ci si “stressa" in modo assolutamente soggettivo.
Difatti ogni persona può
reagire in modo completamente diverso agli stessi stimoli stressogeni sia per
intensità, durata e bersaglio psichico, biochimico o strutturale.
E' interessante sapere che per
alcune culture e gruppi sociali è stressogeno ciò che per altri è invece
assolutamente vantaggioso e ideale da vivere. Insomma come al solito sono la
nostra percezione, il nostro bagaglio di esperienze, convinzioni e
condizionamenti che determinano il tipo di reazione e la quantità di stress, nonché la durata dello stesso e la capacità di resistere.
Per questi motivi ritengo che
la valutazione delle condizioni di stress siano sempre da valutare
singolarmente, con grande rispetto della storia personale della persona e
contestualizzate al momento presente.
Ma veniamo ora a quella che ho definito “positività” dello stress ovvero la innata capacità del nostro organismo di segnalarci con cura quando c'è qualcosa che non va.
È bene ricordare che, in ambito olistico, qualcosa che si manifesta in un organismo coinvolge sempre la totalità dell'individuo su tutti i piani del suo essere.
Questo accade esattamente come
nel caso di una automobile quando si accende la spia del cruscotto , con la
stessa finalità di allarmarci proprio perché qualcosa, evidentemente, comincia
a non funzionare bene.
La domanda è: “lascereste
accesa la spia del cruscotto così tanto tempo da compromettere il buon
funzionamento dell'auto?" Sicuramente no! E perché allora farlo con il nostro corpo, unico ed
irripetibile?
Ora è importante sapere che
esistono diversi livelli di stress ed una tolleranza ad essi diversa da persona
a persona per cui, superata quella soglia, iniziano i fastidi, disturbi leggeri
che possono , con il tempo, diventare anche molto, molto seri.
Quindi lo stress è
assolutamente funzionale all'accensione delle spie del corpo (cruscotto) e chiarisce
i limiti personali che ognuno ha per resistere a sollecitazioni stressogene,
dai suoni allo smog , dalle relazioni alle vacanze, dalla stanchezza nel lavoro
o nello studio, al saper prendere decisioni.
Personalmente ho scelto la Kinesiologia applicata come base tra gli strumenti esistenti nel meraviglioso mondo olistico; la utilizzo costantemente nel mio lavoro perché, grazie al test muscolare o test kinesiologico, essa mi permette di andare velocemente verso le cause che sono alla base della maggior parte dei disturbi potendo misurare la quantità e qualità dello stress. Nel caso dello stress, le indagini possibili, per nulla invasive, descrivono con rapidità e certezza qual è la direzione da prendere, in quale ambito concentrare le azioni da fare e se occorre approfondire le ricerche ed eventualmente chiedere l'affiancamento di altri specialisti.
Ricapitolando, mai lasciare accese quelle “spie” che attraverso segnali del corpo come piccoli disturbi e malesseri soprattutto se protratti nel tempo ed evidenziati (per fortuna) da periodi di stress evidenti, come accade per esempio da qualche mese in questo particolare 2020.
a cura di Marco Cascianelli, Facilitatore dei Processi di Cambiamento
Riceve il mercoledì presso il Centro Olistico Energia A Quattro Mani
https://www.energiaaquattromani.it/servizi/psych-k